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L’Australia chiama, Reggio Calabria risponde. Grazie a British School. La più antica e prestigiosa scuola d’inglese reggina ha ospitato a Reggio Calabria 29 ragazzi australiani all’interno di un progetto di Cultural Exchange nato da una partnership con l’organizzazione australiana “Exchange Me” e la scuola St. Patrick di Sydney. Un contatto fra culture diverse, stili di vita e abitudini che ha avuto luogo in città e soprattutto in famiglia: fra le varie tappe italiane visitate, infatti, solo a Reggio Calabria i ragazzi sono stati accolti dalle famiglie reggine vivendo per 7 giorni come dei veri e propri figli e fratelli acquisiti. L’ospitalità dei reggini, neanche a dirlo, li ha fatti sentire subito a casa! Per molti di loro, con origini calabresi e/o siciliane, venire a Reggio Calabria è stata anche un’occasione per entrare a contatto con le proprie radici, con le storie raccontate dai loro nonni, con la cultura di cui hanno sentito parlare e che per 7 giorni hanno vissuto in prima persona e conserveranno per sempre nel cuore.
“Lo scambio può avvenire solo di persona: si può aprire internet, leggere libri, ma vivere le cose di persona ha un altro sapere”. Questo concetto, espresso da Patrizia Quattrone, direttrice di IH British School Reggio Calabria, descrive perfettamente il concept del progetto: vivere una nuova esperienza. Con questo spirito 29 ragazzi australiani, provenienti dal St. Patrick College di Sydney, hanno passato una settimana a Reggio Calabria, ospiti di famiglie di studenti della IH British School e studenti delle sezioni Cambridge del Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”. E a proposito di esperienze, Patrizia ne ha raccontata una davvero particolare nei boschi di Gambarie: “i ragazzi hanno fatto un’attività di orienteering. A uno di loro ho chiesto se gli fosse piaciuta l’esperienza nel bosco, mi ha risposto: ‘la cosa che mi è piaciuta di più è stata che mi sono rilassato perché non mi dovevo preoccupare di serpenti, ragni o altri animali”. È risaputo che la fauna presente nei boschi australiani è sicuramente più pericolosa di quella dei boschi reggini, sentirlo raccontare da qualcuno che ha vissuto entrambe le situazione ti permette di realizzare la vera differenza. “Qui capisci quanto in più può dare un’esperienza immersiva rispetto a libri e chat”.
Una settimana da veri e propri reggini. I ragazzi si sono calati a pieno nella cultura locale, adottandone usi, costumi, orari e modi di vivere. Nel tempo libero hanno esplorato la città insieme ai ragazzi italiani, hanno conosciuto nuovi amici e hanno frequentato gli stessi posti che abitualmente ognuno di noi frequenta nel tempo libero. Al loro arrivo sono stati accolti dal Sindaco Giuseppe Falcomatà che ha dato loro il benvenuto in città. Nei giorni seguenti, i ragazzi hanno seguito una serie di attività divertenti nelle quali hanno fatto pratica con il loro italiano (studiano italiano a Sydney, ndr). Il gruppo aussie ha visitato il centro storico in un vero e proprio “urban game” che ha toccato i punti più caratteristici della città (l’Arena dello Stretto, le Statue di Rabarama, il Teatro Cilea, il Castello Aragonese, il Duomo, il Museo Archeologico, l’Opera di Tresoldi ecc.). Successivamente sono stati a Gambarie per un’attività di orienteering con bussole e mappe, hanno visitato Scilla, Bova e Pentidattilo, hanno assaggiato piatti tipici, hanno seguito un piccolo corso di cucina, hanno preso parte a una lezione al Liceo “Leonardo Da Vinci”, hanno tifato per la Reggina allo stadio “Granillo” e hanno ammirato la maestosità dei Bronzi di Riace.
Stephanie D’Arcangeli, referente del progetto Exchange e docente di italiano presso il St. Patrick College, ha sottolineato la “grande organizzazione di British School che ha fatto tanto per i nostri ragazzi” e alla nostra domanda sulla possibilità che Reggio Calabria, grazie a queste attività di scambio culturale, possa diventare una meta turistica per gli australiani, ha risposto: “certamente! Tanti australiani hanno origini calabresi può essere un punto di ritorno per sentirsi più a casa”. Ma adesso veniamo alla parte più attesa: cosa ne pensano i ragazzi australiani di Reggio Calabria? Promosso il cibo, in particolare il piccante e la ‘nduja. Immancabile una menzione al gelato di “Cesare” ma anche alle granite e alle brioche. Scilla è stata una delle mete più gettonate, così come Gambarie. Ma l’aspetto che tutti hanno sottolineato è stato il calore delle persone, la gentilezza, l’essere salutati anche dagli estranei e trattati come dei conoscenti. Il resto… non vi resta che scoprirlo nel video che trovate qui sotto!