C’è una vecchia canzone che dice “ho imparato a sognare, che non ero un bambino, che non ero neanche un’età”. E voi, ricordate quando avete imparato a sognare? Bella domanda. La risposta comune, probabilmente, è “da piccoli”. A quell’età il mondo è tutta una grande scoperta, la vita è un’avventura e il futuro lo si guarda con gli occhi pieni di speranza. E se ci fosse una scuola che insegna ai bambini l’importanza dei sogni? Ih British School Reggio Calabria lo fa, con leggerezza e passione, con la professionalità dei suoi insegnanti e l’attenzione per la crescita dei più piccoli che ha reso, nei 61 anni di attività, la prestigiosa scuola d’inglese reggina un punto di riferimento per intere generazioni.
Nella serata di ieri, martedì 9 settembre, il Waterfront di Reggio Calabria è diventato un teatro a scena aperta, in cui un draghetto di nome Zog ha insegnato a tantissimi bambini il valore dei sogni. “Il sogno di Zog”, l’evento con cui ih British School anticipa l’apertura dell’anno scolastico e gli Open Day che si terranno l’11 e 12 settembre. Gratuita e aperta ai bambini dai 6 ai 10 anni, la giornata è trascorsa tra giochi interattivi, laboratori creativi e attività rigorosamente svolte in lingua inglese, come ogni evento ih British School che mira ad abituare i suoi studenti, fin da piccoli, a padroneggiare l’uso dell’inglese in contesti di vita reale e all’aria aperta. Dopo una rappresentazione in maschera della storia, con tanto di drago, principessa e cavaliere, i piccoli si sono dedicati a completare quattro stazioni:
“Zog” è il protagonista delle favole didattiche nate dalla penna di Julia Donaldson. Draghetto studioso e diligente, è sempre pronto a impegnarsi per guadagnare le stellette d’oro della scuola dei draghi e diplomarsi. Zog impara a volare, ma finisce per farsi male; impara a ruggire ma ha un problema alla gola; a sputare fuoco, ma si brucia. In tutte le prove viene aiutato da una fanciulla di nome Perla che, nella prova finale, quella in cui il drago deve rapire la principessa, come da tradizione, rivela all’amico Zog, incapace di far del male a una ragazza, di essere essa stessa una principessa.
Entra in scena, quindi, il cavaliere, sir Gadabut, che da tradizione deve combattere il drago e salvare la principessa. A quel punto, Perla spiega di non voler fare la vita di corte: il suo sogno è diventare un dottore e salvare chi è in difficoltà. Gadabut si offre di farle da assistente, mentre Zog diventa “un’ambulanza volante”. Nel secondo libro, i 3 volano in lungo e in largo per il reame come “medici volanti” per curare draghi, sirene, leoni e persino unicorni. La principessa Perla, però, non è vista di buon occhio dalla sua famiglia reale: secondo il re, non è “decoroso” che una principessa faccia il medico, e dovrebbe invece comportarsi in modo tradizionale, indossando abiti eleganti e restando a corte. Perla viene così trattenuta dal re, mentre Zog e Gad continuano le missioni. Ma ben presto sarà proprio il re ad ammalarsi gravemente: solo le cure della principessa potranno salvarlo. Dopo questa dimostrazione di coraggio e competenza, il re capisce il valore della scelta di sua figlia e le permette di continuare a essere una dottoressa insieme ai suoi amici.
I racconti del draghetto Zog sono ricchi di insegnamenti per i bambini: